Sommario
- Perché la zona lombare ci rovina l’esistenza?
- La terapia in acqua: acqua miracolosa o scienza solida?
- Risultati: la scienza colpisce nel segno
- Perché funziona? Un po’ di magia (e scienza) liquida
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Perché la zona lombare ci rovina l’esistenza?
Dimmi se non ti riconosci: basta sollevare qualcosa di pesante, fare un movimento sbagliato o, francamente, dormire in una postura strana perché improvvisamente la zona lombare chieda le ferie.
Il dolore lombare cronico è il nemico silenzioso di molti. Non solo causa fastidi, ma può abbattere l’umore, l’energia e la motivazione (il pacchetto completo, eh?).
Come psicologa e astrologa, lo dico sempre: la colonna vertebrale non sostiene solo il tuo corpo, ma anche il tuo umore! È un circolo vizioso: fa male, ti irrigidisci, ti muovi meno e, sorpresa, fa ancora più male.
E allora, cosa fare quando il fastidio non se ne va né con promesse né con unguenti miracolosi? Qui entra in gioco la scienza! E no, stavolta non ti dirò che devi farti “i massaggini della nonna” o coprirti i reni con la sciarpa, ma ti parlerò di uno studio pionieristico sull’idroterapia che può cambiare le carte in tavola.
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Un team dell’Università Concordia di Montreal ha deciso di bagnarsi (letteralmente) per indagare un metodo con molto meno dramma e molto più divertimento: l’idroterapia. Sì, esercizi supervisionati in piscina. Ricordi da bambino come l’acqua sembrava toglierti la stanchezza e il dolore? Non era solo una questione di bambini irrequieti, c’è una solida evidenza scientifica dietro quella sensazione.
Ti racconto cosa hanno fatto questi ricercatori: hanno reclutato persone con dolore lombare persistente e le hanno divise in due gruppi. Alcuni si sono allenati in piscina sotto supervisione professionale, altri hanno ricevuto il classico trattamento “a secco” in ambulatorio. Tutti avevano dolori seri e almeno tre mesi di “ahi, la schiena!”.
Sai cosa trovo brillante di questo approccio? L’acqua riduce l’impatto su articolazioni e colonna vertebrale, qualcosa che dico sempre nei miei incontri motivazionali: fluire, lasciar andare i pesi, permettersi movimenti senza paura. In acqua, molte persone si sentono di nuovo sicure e possono recuperare la mobilità, il che per il cervello è quasi magico.
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Risultati: la scienza colpisce nel segno
Andiamo al sodo: dopo dieci settimane di esercizi in acqua supervisionati, il gruppo “acquatico” ha mostrato un miglioramento significativo nella forza lombare e nel volume dei muscoli stabilizzatori – soprattutto il multifido, quell’eroe silenzioso della tua colonna –. Non solo: i “campioni dell’acqua” hanno superato più velocemente la paura del movimento e hanno dormito meglio, non è fantastico?
Come psicologa, te lo assicuro: la paura di muoversi e l’insonnia fanno parte del pacchetto doloroso del dolore cronico. Che questi due problemi migliorino con una terapia a basso impatto conferma ciò che molti specialisti già sospettano: mente, emozione e corpo sono intimamente connessi.
Ti racconto un aneddoto: ho avuto una paziente, chiamiamola Laura, che dopo anni di dolore lombare aveva paura persino di starnutire. L’ho coinvolta, con l’aiuto del suo kinesiologo, in lezioni di acquafitness. Due mesi dopo, non solo è riuscita a muoversi senza terrore, ma ha ricominciato a ridere, dormire e persino a ballare la salsa sotto la doccia! Coincidenza? Io credo nella disciplina, ma l’acqua ha aiutato moltissimo.
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Quando ti alleni in acqua, la galleggiabilità riduce fino al 90% del peso corporeo. Immagina: ciò che prima ti sembrava pesare una tonnellata, in acqua non pesa nulla. Questo ti permette di esercitarti, rafforzare muscoli chiave e acquisire fiducia senza aggravare il dolore. E l’acqua tiepida rilassa i muscoli e calma la mente.
Infatti, ci sono studi che mostrano che l’esercizio in acqua può stimolare le endorfine, quei neurotrasmettitori che ti fanno sentire alla grande (e non è magia, è pura biochimica).
Ti chiedi se puoi applicare questa terapia a casa?
Certo che sì, anche se, da esperta, ti sottolineo: sempre con la supervisione di un professionista. A volte anche un bagno caldo – in mancanza di piscina e bagnino professionista – aiuta molto ad alleviare rigidità e cattivo umore. L’hai mai provato?
Conclusione: non sottovalutare il potere dell’acqua e del movimento supervisionato. Il messaggio è chiaro: muoversi, anche se fa male, è fondamentale, e farlo in acqua può essere il primo passo per rompere il ciclo di paura e dolore.
E tu, hai il coraggio di sfidare la tua schiena con una bella sessione in piscina? O preferisci continuare ad accumulare scuse e contratture? Da astrologa ti dico: c’è un tempo per ogni cosa, ma questo è il tempo di tuffarsi per il proprio benessere. Vai avanti, la tua schiena e il tuo umore te ne saranno grati.
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Curiosità finale: Nell’antica Roma già si praticava l’idroterapia.
E tu, hai il coraggio di provarla?
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